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Una cura per la celiachia? Forse la risposta arriva dalle nanoparticelle
E’ datata 22 Ottobre 2019 la presentazione di una recente ricerca che, stando alle risposte ottenute dalle prime fasi di sperimentazione, potrebbe aprire una strada verso una cura per la celiachia.
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Sono trascorsi già diversi anni da quando i ricercatori hanno iniziato a lavorare con costanza su possibili soluzioni per questa malattia autoimmune.
Si stima infatti che, nel mondo, il numero di persone affette da celiachiasiano oltre l’1%, con punte che arrivano fino al 3% in alcuni Paesi, come in Messico o nel Nord Europa.
Ma è altrettanto vero che meno di un terzo di queste persone sia stato ufficialmente diagnosticato (puoi verificare recenti dati statistici direttamente nel nostro articolo “Celiachia in numeri in Italia e nel mondo“).
Appiattimento dei villi intestinali nei soggetti celiaci
Ma quali sono i risultati dell’ultima sperimentazione che potrebbe portare ad una cura per la celiachia?
Ed in che modo i ricercatori potrebbero essere riusciti ad aggirare l’anomalia del sistema immunitario che, nei soggetti celiaci, provoca un appiattimento dei villi intestinali?
La risposta, che sta prendendo forma dagli studi effettuati presso il Laboratorio del Dr. Stephen Miller, alla Northwestern University di Chicago, potrebbe “nascondersi” all’intero delle nanoparticelle.
Le nanoparticelle, se vogliamo cercare di darne una spiegazione tanto semplice quanto più comprensibile possibile per tutti, sono delle particelle microscopiche che, soprattutto negli ultimi anni, hanno trovato innumerevoli applicazioni nel campo della biomedicina.
In particolare, le nanoparticelle biodegradabili utilizzate per la sperimentazione in questione, sono state state “programmate” in maniera tale da nascondere l’allergene (nel nostro caso, la gliadina) all’interno di una sorta di guscio che il nostro sistema immunitario riconosce come sicuro e che quindi decide di non attaccare.
Infatti, una volta iniettata nel sangue di un soggetto celiaco una certa quantità di nanoparticelle “cariche” di glutine, queste vengono consumate da un macrofago presente nel nostro sangue, il quale avvisa il sistema immunitario che il contenuto di quanto processato non risulta essere dannoso per il nostro corpo.
E’ proprio in questo modo che anche il corpo di un soggetto celiaco si abitua alla presenza del glutine, interrompendo il suo attacco all’allergene e riportando alla normalità il sistema immunitario.
Primi risultati della sperimentazione che potrebbe portare ad una cura per la celiachia
I primi risultati hanno evidenziato come, dopo il trattamento, i pazienti celiaci presi a campione, potessero nuovamente assumere glutine, con una sostanziale riduzione dell’infiammazione, evidenziando così una tendenza dell’intestino tenue, a restare protetto dall’esposizione al glutine.
Le nanoparticelle COUR CNP-101 sono state somministrate per via endovenosa ad un gruppo di pazienti celiaci il primo e l’ottavo giorno di test.
Dopo ulteriori 7 giorni è stato loro somministrato glutine per 2 settimane e le loro reazioni sono state poi analizzate.
I risultati hanno quindi evidenziato come i soggetti “trattati” abbiano in effetti mostrato un livello di infiammazione immunitaria al glutine ridotta quasi del 90%, rispetto ad secondo gruppo “non trattato“.
E’ quindi forse stata veramente tracciata una rotta verso una cura per la celiachia?
Attualmente l’unica cura efficace resta una costante e rigorosa dieta senza glutine, ma i risultati di questa nuova sperimentazione mostrano come nuove possibilità e tipologie di trattamento siano perseguibili per un prossimo futuro.
E’ però sempre bene ricordare che appare ancora prematuro aspettarsi una cura definitiva e disponibile per tutti in tempi brevi, quantomeno fino al completamento di ulteriori studi, che per sperimentazioni del genere richiedono spesso diversi anni.
Questa rappresenta comunque una scoperta molto importante in grado di dare speranza non solo a chi, come noi, combatte ogni giorno con la celiachia, ma anche per molti altri tipi di malattie autoimmuni che, in futuro, potrebbero essere tenute “sotto controllo” grazie all’uso delle nanoparticelle. E tu cosa ne pensi? Lascia un tuo commento sotto questo articolo!
Speriamo bene è per mia figlia sono 6 anni che a scoperto che è celiaca lei dice che si è abituata ma io in qualità di madre capisco che lei soffre tantissimo per vari motivi nn vedo l’ora che arrivi qualcosa che possa cambiare la vita di mia figlia è di tantissime persone che hanno questa patologia. Incrociamo le dita
Speriamo proprio che portino avanti questo progetto, possibilmente non anni come si sta facendo per il vaccino !!!! Auguriamoci un risultato ottimale. Complimenti per la ricerca…
Sono celiaca dalla nascita ormai da46 anni e uno dei miei sogni è poter mangiare senza problemi tutto… farei qualsiasi cosa per poter aiutare i ricercatori ! Contattatemi per qualsiasi domanda e potrei essere anche la vostra cavia.
Donatella
12 commenti
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Simona ·
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Viveresenzaglutine ·
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Antonella ·
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Viveresenzaglutine ·
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Piergiorgio ·
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Lucia ·
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Clara Vezzani ·
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Viveresenzaglutine ·
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Nicole ·
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Donatella ·
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Claudia ·
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SABRINA ·
Sarebbe meraviglioso.
Come si fa a candidarsi per fare da cavia allo studio?
Ciao, per adesso in Italia non è prevista la sperimentazione. Temo che, in ogni caso, i tempi siano abbastanza lunghi.
Speriamo bene è per mia figlia sono 6 anni che a scoperto che è celiaca lei dice che si è abituata ma io in qualità di madre capisco che lei soffre tantissimo per vari motivi nn vedo l’ora che arrivi qualcosa che possa cambiare la vita di mia figlia è di tantissime persone che hanno questa patologia. Incrociamo le dita
Incrociamo le dita 😉
Magari lo facessero anche in Italia,io ho due figli celiaci, desiderano tanto il cibo che mangiamo noi, speriamo bene.
Sono felicissima di questa scoperta, spero che un celiaco possa guarire definitivamente
Speriamo proprio che portino avanti questo progetto, possibilmente non anni come si sta facendo per il vaccino !!!! Auguriamoci un risultato ottimale. Complimenti per la ricerca…
Purtroppo temo che dovremo comunque aspettare alcuni anni prima che questa “cura” possa essere disponibile.
Mia figlia celiaca subito farei questo “vaccino”
Sono celiaca dalla nascita ormai da46 anni e uno dei miei sogni è poter mangiare senza problemi tutto… farei qualsiasi cosa per poter aiutare i ricercatori ! Contattatemi per qualsiasi domanda e potrei essere anche la vostra cavia.
Donatella
Anche io proverei subito questo metodo è difficile la siete celiaca!
Mi voglio candidare voglio fare da cavia