New upper spending limits for gluten-free products’ free-dispensing in Italy (only in Italian) –
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto relativo ai limiti massimi di spesa per l’erogazione dei prodotti senza glutine, approvato in Conferenza Stato Regioni il 10 Maggio 2018: confermato il diritto all’erogazione gratuita degli alimenti, sebbene con una riduzione media dei tetti di spesa del 19%.
Limiti massimi di spesa per l’erogazione dei prodotti senza glutine

I tetti di spesa sono stati distinti per sesso e per fasce di eta’, secondo i fabbisogni energetici totali definiti dai Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia (LARN) 2014 al secondo livello di attivita’ fisica incrementati del 30% per tener conto di particolari esigenze nutrizionali, sulla base dei prezzi medi di mercato del canale di distribuzione prevalente che e’ quello delle farmacie.
Considerato che il celiaco deve seguire una dieta varia ed equilibrata con un apporto energetico giornaliero da carboidrati stimabile in almeno il 55%, che deve derivare anche da alimenti naturalmente privi di glutine provenienti da riso, mais, patate e legumi come fonte di carboidrati complessi, per cui la quota da soddisfare con alimenti senza glutine di base (pane, pasta e farina) e’ stimabile nel 35% dell’apporto energetico totale.
Revisionato anche il Registro Nazionale degli alimenti senza glutine erogabili:
Ai fini dell’erogazione a carico del Servizio sanitario nazionale sono inclusi nel registro nazionale, istituito presso la Direzione generale per l’igiene, la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della salute, gli alimenti di cui all’art. 1 rientranti nelle seguenti categorie:
a) pane e affini, prodotti da forno salati;
b) pasta e affini; pizza e affini; piatti pronti a base di pasta;
c) preparati e basi pronte per dolci, pane, pasta, pizza e
affini;
d) prodotti da forno e altri prodotti dolciari;
e) cereali per la prima colazione.
Per quanto riguarda i tempi di attuazione: sono previsti fino a sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto per l’aggiornamento del registro nazionale degli alimenti e fino a tre mesi dalla pubblicazione del registro nazionale per consentire alle regioni di adeguare le modalità di erogazione degli alimenti senza glutine conformemente a quanto previsto dal decreto.
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