In questo articolo cercheremo di spiegarvi, tentando di non utilizzare troppi termini “medici” (visto anche che non siamo dottori!), che cosa è la celiachia e, nei prossimi articoli, apprenderete come abbiamo imparato a conviverci, godendo appieno di ogni nostra esperienza di vita quotidiana, ma anche di vacanze, viaggi, svago e via dicendo.
Cosa è la Celiachia
La celiachia è anzitutto una malattia autoimmune, in pratica una reazione anomala del corpo che viene scatenata dall’ingestione di glutine (e ci teniamo quindi subito a specificare: INGESTIONE e non contatto!) e va a colpire l’intestino: in particolare i villi intestinali. In pratica, la celiachia, altro non è che una infiammazione cronica dell’intestino tenue, che comporta una “regressione” dei villi intestinali ed un conseguente danneggiamento della mucosa, in proporzione alla gravità dell’infiammazione stessa.

Questo danneggiamento della mucosa intestinale causa, a sua volta, la riduzione (fino alla completa scomparsa, nei casi più estremi) della superficie d’assorbimento delle sostanze nutritive presente all’interno intestino, con conseguenze negative sullo stato di salute generale.
La nostra meta allora quale è? Ridurre, fino ad annullare del tutto, questa infiammazione… e come? Eliminando la presenza di glutine dalla nostra dieta quotidiana. Pertanto, via del tutto (inclusi loro derivati):
Grano
Orzo
Segale
Farro
Avena 1
Kamut ®2
- Tutta l’avena tranne quella inclusa nel Registro Nazionale del Ministero della Salute
- Conosciuto anche come grano khorasan
Inoltre, seppur meno noti, dovranno essere eliminati anche Monococco, Seitan, Spelta e Tricale.
La celiachia può presentarsi in differenti forme: tipica, atipica, o silente. In ogni caso, a seguito delle molteplici ricerche effettuate nell’arco degli ultimi anni, è stato stabilito che a determinarne l’insorgenza sono principalmente due fattori: genetico ed ambientale.
Si tratta di una malattia che, pur essendo di natura genetica, può colpire a qualsiasi età. In linea di massima è possibile dire che la celiachia in forma tipica, più facilmente diagnosticabile, si presenta già allo svezzamento (con l’introduzione di glutine nella dieta dei bambini) e, in questi casi, possono essere tipici sintomi il gonfiore ed il dolore addominale, frequenti diarree, senso di nausea e vomito, ma anche ritardi nella crescita (corporatura esile, stato di denutrizione).
Le forme atipiche potrebbero non presentare i sintomi citati per la forma tipica, mostrandosi però con problematiche di tipo neurologico o, comunque, con altri sintomi correlati al malassorbimento.
I passi avanti, fatti dalla medicina negli ultimi anni, hanno consentito di arrivare a diagnosi certe in tempi relativamente brevi e, ad oggi, è stato possibile accertare un notevole incremento di casi, in particolare in soggetti di età avanzata.
Abbiamo quindi visto che cosa è la celiachia e riassumendo, i sintomi più comuni sono:
- dolore addominale
- gonfiore addominale
- magrezza particolarmente pronunciata
- diarree frequenti
- senso di nausea e/o vomito
- ritardo nella crescita
- malassorbimento
- continuo senso di stanchezza
- anemia
- vedi un elenco di tutti i sintomi della celiachia (dai più ai meno frequenti)
Con il prossimo articolo “Celiachia diagnosi e trattamento” cercheremo di spiegarvi come viene effettuata la diagnosi per la celiachia e quale sarà il trattamento da seguire per poter vivere serenamente la propria vita.

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2 commenti
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Greta ·
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Viveresenzaglutine ·
Io avevo di continuo questi sintomi e vivevo malissimo fino a quando ho fatto gli esami del sangue e non sono risultata ciliaca ma da quando non assumo più niente con il glutine sto super bene mi sento un altra donna vorrei fare una domanda scondo voi avrei dovuto fare la gastroscopia???
Premesso che per avere risposta più precisa e certa, la cosa migliore da fare resta sempre quella di rivolgersi al proprio medico, direi che nella tua situazione una gastroscopia l’avrei “provata”. A questo punto, se già segui una dieta completamente priva di glutine, fare una gastroscopia potrebbe non toglierti tutti i dubbi e potrebbe rivelarsi inutile. In questi casi, prima della gastroscopia, sarebbe da ritenersi necessario dover reintrodurre, nella tua dieta, il glutine (facendolo in maniera graduale e comunque sempre sotto consiglio medico).