Celiachia diagnosi e trattamento – Abbiamo già visto che cosa è la celiachia e in che modo possiamo riconoscerla. Adesso cerchiamo di capire come arrivare ad una corretta diagnosi, che dovrà essere in ogni caso effettuata da un medico specializzato, nonché quale tipo di trattamento dovremmo seguire.
Celiachia diagnosi e trattamento
In questo articolo, “Celiachia diagnosi e trattamento”, parleremo dei test necessari da eseguire per capire se effettivamente siamo celiaci (o magari semplicemente intolleranti al glutine). In realtà non si tratterà di un iter particolarmente lungo, ma saranno comunque necessari un’analisi del sangue e, successivamente, una gastroscopia.
Celiachia diagnosi e trattamento – Analisi del sangue
I test iniziali, nel caso in cui si sospetti di essere celiaci (avendo riscontrato alcuni dei sintomi già visti nell’articolo “Cosa è la celiachia”), dovranno riguardare il sangue. A seguito quindi di un prelievo da effettuarsi a digiuno, verranno valutati in laboratorio, fra gli altri, determinati valori (in particolare AGA – anticorpi antigliadina, EMA – anticorpi antiendomisio, tTGA – anticorpi antitransglutaminasi) grazie ai quali potrà essere già evidenziata la celiachia.

I test effettuati sul sangue potrebbero però non risultare affidabili al 100%, a causa di molteplici motivi. Ad esempio, seguire una dieta già priva di glutine prima di effettuare il test, potrebbe portare in poche settimane ad una guarigione della mucosa intestinale, con conseguente “alterazione” della corretta diagnosi. In questo caso risulterà necessario reintrodurre il glutine nella propria alimentazione, almeno 1 o 2 mesi prima di effettuare un nuovo test, sarà comunque il vostro medico, valutando caso per caso, a dirvi come procedere.
Celiachia diagnosi e trattamento – Biopsia dell’intestino tenue
La seconda fase di test, per poter stabilire se effettivamente siamo celiaci, è relativa al prelievo di tessuto dall’intestino tenue. Si tratta di una gastroscopia con biopsia: un esame assolutamente indolore a livello “fisico”, seppur fastidioso, in quanto viene effettuato inserendo un tubicino in bocca, fino al raggiungimento dell’intestino tenue. Il fastidio risiede proprio in questo: l’ingerimento del tubicino potrebbe causare un certo fastidio alla gola e, chiaramente, senso di vomito. Fortunatamente, oggi giorno, viene solitamente utilizzato uno spray che anestetizza localmente la parte, alleviando così questa “fastidiosa sensazione”. L’esame è svolto in poco tempo: non è necessario nessun tipo di ricovero e nessun intervento.
Con la biopsia dell’intestino tenue si ha pertanto una conferma definitiva e sicura al 100% sul fatto di essere, o meno, celiaci.
A questo punto abbiamo tutti i dati a nostra disposizione (e a disposizione del nostro medico) per un responso definitivo: SIAMO CELIACI!
Finora abbiamo quindi trattato, all’interno di “Celiachia diagnosi e trattamento”, l’aspetto relativo alla diagnosi ed ai test utili a stabilire se siamo, o meno, celiaci. A questo punto parleremo del trattamento necessario, nonché indispensabile, a trattare la malattia.
Come occorre, quindi, trattare la celiachia? L’eliminazione del glutine dalla dieta sarà l’unica cura necessaria e porterà (nella quasi totalità dei casi) miglioramenti rapidi nel vostro stato di salute, questo grazie alla rigenerazione della mucosa intestinale, che tornerà a svolgere a pieno le sue funzioni, riportandovi in piena forma!
Inoltre, e questa è la lieta notizia, non sarà necessario assumere nessun tipo di farmaco, ma sarà comunque estremamente importante seguire con costanza la dieta priva di glutine.
In merito a questo, ci teniamo a farvi sapere che siamo con voi e che siamo qui per sostenervi e per aiutarvi ed il primo consiglio che possiamo darvi è questo…
Cercate di NON reagire così 🙁 … ma così 🙂 !!!
Le vostre abitudini alimentari dovranno essere modificate ed incontrerete certamente delle difficoltà (in particolare nel periodo immediatamente successivo alla diagnosi), ma la vostra salute e quindi la vostra vita non potranno che migliorare.
Se ne avete voglia, raccontateci nei commenti cosa avete provato e come avete reagito quando avete ricevuto la vostra diagnosi: leggere e condividere le proprie esperienze, potrebbe essere d’aiuto a tutti!

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27 commenti
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Salve,
sono mamma di una bimba di 6 anni e dagli esami del sangue è risultata celiaca. A parte l’addome un pò tondo e la pigrizia non ha mai dimostrato sintomi che lasciassero capire che lo fosse. Abbiamo comunque fatto il test perché in famiglia di suo papà ci sono 2 persone celiache.
Il pediatra ci ha detto di iniziare subito la dieta senza glutine in attesa di una visita specifica da gastroenterologo. La bimba è bravissima, ora leggo che dovrebbe reintegrare il glutine x fare gli esami più approfonditi, ma non me la sento di crearle instabilità ora che la vedo già più attiva dopo solo due settimane di dieta senza glutine e cura di ferro!
Sono in attesa di una chiamata x prenotare la visita dal gastroenterologo, come è meglio comportarsi?
Grazie per un vostro consiglio!
Ciao, sì purtroppo se non è stato portato a termine l’iter per la diagnosi certa e l’assegnazione dei buoni per acquistare i prodotti senza glutine, dovrà reintrodurre il glutine. E’ una cosa che leggo capita a molti e anche per me non è un bene, soprattutto in caso di bambini, prima gli togli il glutine, poi possono di nuovo mangiare tutto e poi di nuovo a dieta, anche il bambino ne viene un po’ destabilizzato anche secondo me 🙁 Purtroppo per la diagnosi finale, per avere i buoni, esenzione ed essere poi seguiti ci vuole la diagnosi definitiva. Senti cosa ti dice il gastroenterologo e poi valutate cosa è meglio fare (al limite rinunciate ai buoni per acquistare il senza glutine..) Al livello di salute la reintroduzione per un breve periodo sotto controllo medico non è un problema, poi quando si rimetterà a dieta andrà tutto a posto, al livello psicologico e di far capire questo vai e vieni alla bambina è sicuramente da gestire bene. In bocca al lupo!
sono celiaca dal 2003 e ho 46 anni e gli esami escono tutti 0,0 è possibile che scompaia la celiachia????grazie
Ciao! I tuoi esami sono eccellenti, significa che stai seguendo in maniera corretta la tua dieta senza glutine, facendo attenzione anche a possibili contaminazioni crociate.
Dovrai però continuare per questa “strada” perchè, purtroppo, la celiachia non può scomparire.
Eliminarlo è sbagliato. Il gastroenterologo richiederà sicuramente nuovi esami e potrebbero rendere più lunga la diagnosi.
Sono 3 anni che mangio senza glutine per un male assorbimento dello stesso. Vorrei però avere una diagnosi certa anche al fine di ottenere i soldi spettanti.dovrei quindi reintrodurre il glutine. Ho l’impegnativa per la visita gastroenterologica a Roma primo appuntamento disponibile ad Aprile 2018 come posso fare?
Ciao, purtroppo lo devi reintrodurre per la diagnosi. Il medico ti saprà dire come e in che quantità, ma devi arrivare al momento delle analisi del sangue e della gastroscopia con il glutine reintrodotto da vari mesi, quindi chiedi bene le tempistiche al tuo medico.
Ciao sono imma qualche anno fa ho fatto le analisi del sangue x la celiachia e sono risultati positivi,invece nella gastroscopia no..mi hanno detto che questo forse è successo perché era già da qualche mese che io mangiavo senza glutine,cmq anche adesso,non posso perché mi manca il respiro nel peggiore dei casi!infatti non mi passano neppure la card di 99€..ma nn sn solo io,siamo in tanti ho sentito ad avere avuto qst problema!
Ciao, purtroppo è una problematica abbastanza comune e per poter usufruire dei buoni messi a disposizione della ASL della tua regione, l’unico iter valido per “essere riconosciuti celiaci” è quello che passa attraverso la gastroscopia 🙁
Se già da tempo mangi “senza glutine”, i tuoi villi sono evidentemente tornati ad essere sani e, in questo caso, la gastroscopia ha (e continuerà ad avere) un esito negativo, a seguito del quale la ASL non potrà rilasciarti il codice di esenzione che dovrebbe spettarti come paziente celiaca.
La soluzione è soltanto una: interfacciandoti con il tuo medico di fiducia (e magari anche con un buon nutrizionista), dovresti reintrodurre graduatamente il glutine nella tua dieta, cercando di incrementarne le dosi in maniera molto molto lenta (visto che, da quanto ho capito, risulti particolarmente “sensibile”). In questo modo i tuoi villi intestinali dovrebbero tornare di nuovo a subire l’effetto del glutine. Effettuando, in questo frangente temporale, una nuova gastroscopia, non dovrebbero esserci problemi ad avere una corretta diagnosi di celiachia.
In questo caso, tutto sta al tuo “livello di sopportazione” del glutine: potrebbero essere settimane complicate, sia da un punto di vista fisico, che psicologico, ma attualmente non esistono altre strade 🙁
Buongiorno a tutte, la mia storia è stata molto ingarbugliata. Sono stata a Siena per sospetto di una malattia rara, vasculite di Wagner, la ricerca qui in Campania aveva dato esito positivo. Li mi hanno fatto vari esami in day service x 3 GG, tra cui gastro e colon con esito di: lieve riduzione dei villi con presenza di linfociti intraepiteliali cd3 alterati. Alla fine mi hanno chiamata dopo circa 30 g x dirmi che non avevo nessuna malattia reumatica rara, ma semplicemente ero celiaca. Gli esami di laboratorio erano negativi per celiachia ma le antigliadine in peptidi IgG positive. Quindi per loro li ero celiaca. Ritorno in Campania e non mi viene riconosciuta la celiachia. Sono stata da vari gastroenterologi ma ognuno la pensava diversamente, pur perché l’ esito del dq2 e dq8 erano a scarsissima possibilità che diventassi celiaca. Comunque alla fine mangiavo con e senza glutine, un misto. Fin quando mi sono decisa di contattare il prof. Riegler è la professoressa De Magistris del vecchio policlinico di Napoli. É un anno e mezzo che mangio senza glutine ma a dieta come una celiaca da maggio 2017 dal terzo ricovero per pericardite, secondo i cardiologi il mio intestino molto infiammato può portare all’ infiammazione del pericardio. Vi posso dire solo che la sensibilità al glutine potrebbe forse essere anche peggio della celiachia, ho avuto grossi problemi di assorbimento di ferro, vitamina d, dolori reumatici, versamenti liquidi e dolori alle articolazioni e x completare 3 pericarditi, sempre debole e assonnata e con circa 30 kg in più. Insomma nessuna cura ferrea risultava efficace. Da maggio 2017 la mia vita è cambiata. L'” emoglobina è risalita con la sola dieta, i dolori scomparsi, diarrea raramente per abuso di caseari, Ves, PCR e fibrinogeno ritornati nella norma. Pancia non più come una mongolfiera, muco e sangue scomparsi dalle feci . Tutto è migliorato tranne la vitamina d che nonostante le cure, sale lentissima, dopo un anno ancora insufficiente ed il peso che mi è calato solo di 4 kg in un anno. Per terminare l’ unica cosa che mi rimane ancora dubbia è: ma i sensibili al glutine devono stare attenti anche alla contaminazione? Mangiare senza glutine a vita come i celiaci? Mi scuso per il lungo commento ma spero che possa essere utile la mia esperienza come consiglio a chi come me ha avuto tutti questi disagi. In bocca al lupo a tutti.
Ciao, grazie per il tuo commento e per aver condiviso la tua esperienza. Spero (…e credo, stando al tuo racconto) che i miglioramenti che hai riscontrato nell’ultimo periodo possano proseguire. Ciò che mi sento di dirti è che tutto varia sempre molto da soggetto a soggetto: cercando di rispondere in particolare alla tua ultima domanda… solitamente chi non è celiaco ma “solo” intollerante al glutine, può seguire una dieta un po’ meno “restrittiva” e pertanto prendere un po’ più alla leggera i problemi legati alla contaminazione. Ci sono però dei casi, un po’ come il tuo, nei quali la sensibilità al glutine è particolarmente accentuata e che possono provocare l’insorgenza di più sintomi e problematiche correlate alla sua assunzione (seppure in piccole dosi). In questi casi mi sentirei di consigliare (e quindi di consigliarti) di proseguire una dieta molto rigida e costante nel tempo: fossi nei tuoi panni proseguirei quindi una dieta completamente priva di glutine, facendo attenzione anche ai problemi legati alla contaminazione. Un saluto!
Buonasera io soffro di connettivite ,sjogren, spondilite anchilosante ed ho tolto la tiroide
Oltre ad avere l appiattimento totale dei villi intestinali con infiltrazioni linfocitaria
Prima mi dissero che era una rcu
Poi in seguito a cefalee ricorrenti..vomito..cattiva digestione e atassia cerebellare mi hanno detto che ero celiaca
Senza mai aver praticato prelievi di sangue specifici ma solo dalla risposta della biopsia intestinale…tolto il glutine sembrava andar meglio x cefalee continue adesso pensano di togliere del tutto il frumento. ..è normale?
Ciao. E’ assolutamente normale il fatto di poter essere riconosciuti come soggetti celiaci direttamente dalla biopsia intestinale (senza “passare” dai controlli del sangue), anche se è una prassi un po’ strana da seguire. Il fatto poi che tu sia risultata celiaca, ma dalla tua dieta non sia stato tolto il frumento è invece non solo “anormale”, ma alquanto dannoso per il tuo organismo. Il frumento altro non è che grano, pertanto assolutamente vietato nella dieta di un soggetto celiaco (non deve mai essere ingerito, né in minima quantità, né facendo “strappi alla regola”), quindi ti consiglio di parlare nuovamente col tuo medico. Se invece facevi riferimento al solo frumento deglutinato (quindi adatto alla “nostra” dieta), allora ti posso dire che, raramente, può capitare che una persona sia particolarmente sensibile anche a quello e toglierlo dalle proprie ricette può rivelarsi necessario. Spero di aver capito bene a cosa ti riferivi e spero di esserti stato d’aiuto.
Salve sono Ornella
Non so se mi potete aiutare! E’ da un po’ che non sto bene .sempre stanchezza mal di stomaco e difficoltà di digestione!! La cosa pero’ più grave e’ un alopecia areata che curo (con cortisone)da 3 anni con scarsi risultati!!Le analisi della celiachia negative ma mi hanno trovato un malassormento di vitamina D ferritina bassa omega 3 bassi vitamine E e zinco bassi! Ho solo la predisposizione genetica positiva alla celiachia!! Il dermatologo mi ha comunque messa a dieta senza glutine e senza lattosio! Cosa ne pensate di questo? Devo continuare a mangiare senza glutine? Potrei avere dei benefici per l’alopecia? Ho sentito parlare di sensibilità al glutine ,potrebbe essere questo il caso?Grazie
Ciao Ornella, noi non siamo medici, quindi purtroppo non possiamo dirti se la diagnosi sia giusta. Solo il medico ti può dire, con le dovute analisi se il problema è dovuto alla sensibilità al glutine (che può dare anche questo tipo di problemi). Se vuoi essere più sicura porta le tue analisi ad un gastroenterologo e senti cosa ti consiglia o se ti fa fare ulteriori analisi.
Idem, tutti i sintomi riconducibili alla celiachia, ma non riconosciuta per il diritto all’ esenzione
Salve.. sono Giovanna.
Circa un anno fa ho scoperto di essere celiaca. Inizialmente ho accettato questa condizione, senza problemi.. però ad oggi, col passare del tempo, ho più difficoltà, perché vorrei mangiare delle cose che purtroppo non posso.. e anche perché sono dimagrita da quando mangio senza glutine.. però non potendo fare diversamente, bisogna accettare la situazione.. con molta pazienza
Salve,
Io non posso effettuare i test per la diagnosi finale perché appena reintroduco il glutine , oltre ai dolori addominali e al vomito, si aggiungono delle afte in bocca fastidiosissime: come posso fare per certficarla?
Mi dispiace ma purtroppo non ci sono altre soluzioni, la certificazione della celiachia negli adulti al momento avviene solo con questo iter 🙁
Salve, io ho lo stesso problema della signora Gabriella, come reintroduco il glutine sto malissimo, dolori addominali con conseguenti scariche, dolori di stomaco, afte, gonfiore addominale, mal di testa… possibile che non ci sia un altro esame che possa rivelare la patologia oltre la gastroscopia? Un esame del sangue più specifico ad esempio… io ho paura a reintrodurre nuovamente il glutine per fare altro test, l ultima volta il mio organismo si è fortemente difeso dalle tossine facendomi uscire la vasculite che ho dovuto curare per mesi con il cortisone… come posso fare?
Grazie
No, purtroppo non c’é altro modo. Infatti spesso chi sta troppo male decide di continuare a mangiare senza glutine, rinunciando alla diagnosi certa di celiachia 🙁
Ciao
Se il medico di base è restio a prescrivere esami in questione(nonostante i numerosi sintomi riconducibili) lo specialista più indicato a cui rivolgersi per sospetta celiachia qual’e? Il Gastroenterologo?
Sì, il gastroenterologo è lo specialista giusto 🙂
si…e per gli esami del sangue da un genetista.
Idem….sensibile al glutine,con tutte la conseguenze del caso, ma non riconosciuta come celiaca per il diritto all’ esenzione
Io sono felicissima. Nel giro di pochissimo tempo eliminando il glutine ho ripreso una vita normale. Mi sento rinata davvero e sarò sempre grata alla dottoressa che mi ha suggerito di fare i test. È vero all’inizio non sapevo cosa mangiare, perché siamo abituati a mangiare pasta e pane sempre ma piano piano ho riempito la dispensa di nuove cose e mi sono fatta da fare. Adesso mangio tante cose in più. Il vino è buono e tutti i miei amici mangiano quello che preparo senza percepire nulla di strano.
Ho 62 anni e ho scoperto da poco di essere celiaca.Ho fatto una gastroscopia per continui disturbi (da circa 1 anno) allo stomaco e la biopsia dà un quadro compatibile
con celiachia.Il gastroenterologo mi prescrive gli esami del sangue per ricerca degli anticorpi che risultano completamente negativi ( può capitare al 5% dei celiaci, così mi ha spiegato il medico) quindi, faccio anche la genetica che da una predisposizione x celiachia.La mia celiachia è stata riconosciuta ed ho avuto sia l esenzione che i buoni.
Sono in dieta senza glutine da circa 2 mesi e per l isolamento da corona virus non ho ancora cominciato una vita sociale da celiaca,ma lavorando in ospedale ed essendo turnista qualche difficoltà per i pasti l ho trovata e ho dovuto impegnarmi parecchio per cambiare le vecchie e consolidate abitudini,ma ne è valsa la pena sto decisamente meglio.